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Da adesso in poi (seconda parte)

18/4/2017

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​Ti ricordi quando, a gennaio, ti ho raccontato la prima parte di questo nostro Duemiladiciassette? Ebbene, è arrivato il momento di proseguire la storia e dirti qualcosa in più del trimestre che ci attende, tutto dedicato agli affetti e alle relazioni.

In questo momento il collegamento tra il tema precedente e questo nuovo è molto chiaro, e lo è diventato ancora di più dopo il Cerchio della Fiducia "Storia delle mie case", che si è tenuto l'8 aprile al Centro UO.GA. : quel giorno si è parlato di legami con luoghi che avevano tutti un loro respiro, una vita propria al punto che potevi quasi immaginarli come persone viventi, capaci di nutrire il cuore e di nutrirsi di ricordi e pensieri.
E' stata un'esperienza intensa e gentile, al tempo stesso.

Ho riflettuto poi sul fatto che i legami e le relazioni vengono visualizzati e descritti spesso attraverso la metafora del giardinaggio.
Nulla è ovvio, infatti, quando ti prendi cura di una pianta: alcuni possibili pericoli minacciano la sua salute ma se ti concentri su quelli, solo su quelli, allora ti perdi tutta la bellezza del germoglio, del fiore e della sua vita pulsante.
Devi stare attento a quello che fai, a come lo fai, e nonostante tutto ci saranno annate in cui qualcosa andrà storto e dovrai ricominciare daccapo, rimediando al danno come riesci: nonostante le buone intenzioni, a volte ti dimenticherai di innaffiare, proteggere e controllare che tutto proceda bene.

Rimanere in connessione, esserci per qualcuno è un lavoro davvero impegnativo, ma se trovi il ritmo, eserciti la flessibilità e ti lasci guidare nel "sentire" l'altro e le sue necessità, allora qualcosa di diverso può succedere: impari a riconoscere la terra troppo asciutta e la innaffi, osservi le foglie stanche e le rivitalizzi, magari accendi un po' di musica perchè hai letto, da qualche parte, che aiuta a  rinforzare le radici.

Meglio non dire "Non ho il pollice verde" prima di averci provato: sembra la soluzione più semplice, ma lascia l'amaro in bocca.

La metafora del giardinaggio è la migliore per spiegare che ciò che ottieni da una relazione non è prevedibile, nè controllabile, ma che è necessario essere consapevoli di ciò che si fa per prendersene cura ogni giorno.

Mi piacerebbe aiutare le persone a ripensare i propri affetti in questi termini: un cambiamento continuo, soprattutto di se stessi e dove può capitare di sentirsi non compresi, non visti, ma soprattutto dove succede di non comprendere nè di vedere l'altro.
Siamo imperfetti, e questo è un dato di fatto che ci riconduce in modo splendido alla realtà: la flessibilità dei ruoli (nella misura in cui è concesso dalla natura del legame), l'essere un giorno il bicchiere con l'acqua e il giorno dopo la gola assetata può aiutare a rendere tutto più semplice. 

In questo trimestre parleremo di diversi tipi di relazione: amorosa, amicale, familiare.
Legami che il cambiamento travolge e a volte stravolge, o capovolge. 

Da maggio Riparti da Oggi avrà un'altra edizione speciale, così speciale che ho deciso di chiedere a te quale argomento riguarderà e a chi si rivolgerà: ci ho pensato a lungo e ho creato un piccolo e velocissimo sondaggio, con tre opzioni possibili ( ci vorrà un minuto per compilarlo).
Ti va di partecipare? Questo è il link che ti permette di compilarlo: per me è importante conoscere il tuo parere!

Sempre a maggio nascerà un nuovo servizio di consulenza, dedicato ad una relazione molto delicata e particolare: quella tra i genitori single e i propri figli.
Come affrontare i loro cambiamenti e nel frattempo abituarsi alla propria nuova vita? Come gestire il tempo con loro e prendersi cura del loro benessere emotivo nel modo più naturale possibile?
Sono domande importanti, per le quali vorrei aiutare i genitori a sentire, riflettere e trovare risposte nel rispetto di quell'autenticità che i bambini e i ragazzi riconoscono subito, e apprezzano.

Proseguirà per tutti i tre mesi l'avventura di Donne che Ripartono, con le storie sul blog e proposte appositamente dedicate a loro ogni mese nella newsletter ( vuoi iscriverti?).
Grazie a questa iniziativa sto conoscendo persone meravigliose, a cui va un enorme grazie per la disponibilità e il coraggio a condividere la propria esperienza.

Infine, in programma c'è un nuovo Cerchio della Fiducia, che Sandra Parolin condurrà tra maggio e giugno e che permetterà ai partecipanti di affrontare il tema degli affetti e le sue mille sfaccettature.
Presto ti racconteremo i dettagli, per il momento è tutto.

A luglio farò il punto della situazione e ti aggiornerò di nuovo sulle attività, con "Da adesso in poi - terza parte". 
​Se vuoi aggiungere suggerimenti o commenti, scrivili qui sotto e li leggerò volentieri.
Grazie!
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Pioggia o non pioggia

22/12/2016

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Agenzia del Cambiamento ha un profilo Pinterest: qui vengono raccolte, in bacheche apposite, immagini riguardanti i cambiamenti della vita, che a loro volta possono essere visualizzate e salvate da altre persone.
Durante quest'ultimo anno ho notato che una delle foto più apprezzate e "repinnate" (ossia appuntate sulle bacheche di altri profili) è questa:
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Cosa sappiamo di questa coppia? Nulla, se non che sono sotto la pioggia, a piedi nudi, sorridente lei e a braccia aperte lui, in un bel posto pieno di alberi e incuranti dei vestiti fradici.

Si stanno correndo incontro? Forse.

Stanno ballando? Probabile, magari con un sottofondo musicale immaginario.
Il motivo per cui si trovano lì, poi, lo possiamo solo immaginare: forse festeggiano la loro felicità, una bella notizia, l'essersi ritrovati o l'aver deciso di salutarsi per sempre .
Non è detto neppure che si tratti di una coppia di innamorati: potrebbero anche essere due amici che si riincontrano dopo anni, per esempio.

Penso che questa foto piaccia tanto alle persone perchè trasmette senso di libertà, ma allo stesso tempo vicinanza e presenza, comunque vadano le cose.
Per imparare a stare sotto la pioggia insieme a qualcuno bisogna essere prima capaci di farlo da soli: l'errore più grande è pensare che la coppia, o qualsiasi relazione, serva a colmare il vuoto lasciato dalle sofferenze della vita e che renda forti a prescindere, senza dover fare null'altro per se stessi.

Una coppia che nasce è una terza persona, ha caratteristiche tutte sue e dentro di sè racchiude le storie personali, le gioie e i dolori del passato, le aspettative per il presente.
Se una coppia tiene duro è perchè chi ne fa parte sa che di strada da fare ce n'è tanta, e non si risparmia.
Non risparmiarsi significa avere cura, prendere contatto con se stessi e cogliere l'opportunità di diventarne più consapevoli mentre ci si muove nel mondo, in diverse situazioni e relazioni: questo è già importante quando una coppia nasce, più che mai lo diventa nel momento in cui le difficoltà mettono alla prova, affaticano e creano tensioni.

Stare insieme è un atto di vero coraggio, come lo è anche lasciarsi.
Costruire una vita insieme, oppure dire "basta", infatti, sono scelte che prevedono entrambe l'accettazione dell'imprevedibile, dell'errore, del fatto che le cose possano andare male perchè non esistono trucchi e ricette: esistono solo persone che si mettono in gioco e che se imparano a trattare bene se stesse sanno gestire meglio le relazioni, nonchè il destino di queste ultime.

Questa foto piace perchè emana energia.
L'energia di due persone che non si chiedono se il tempo peggiorerà o se uscirà il sole: ballano, giocano e sanno bene perchè sono lì, insieme.
Pioggia o non pioggia, è quello che vogliono.





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    Autore

    Chiara Caiazzo

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