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Senza candele nè coperte

17/3/2017

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Mi sono incuriosita, qualche mese fa, su cosa fosse la "hygge".
"Cosa vuol dire?", ho pensato. E mi è sembrato subito che valesse la pena scoprirlo.
Ho capito che c'entravano le atmosfere intime e accoglienti, le case con le candele e il legno, i colori caldi, le coperte e la luce soffusa; e poi le riunioni tra amici o in famiglia , lo stare insieme godendo delle cose semplici.

Ho capito che in Danimarca si dice "hygge" di qualsiasi cosa faccia stare bene ed essere felici, di ciò che aiuta a trascorrere in serenità i lunghi inverni bui in cui la casa diventa il luogo privilegiato per trascorrere il proprio tempo, in compagnia delle persone care.
La casa, in quest'ottica, rispecchia l'intenzione di condividere il proprio tempo con gli altri all'insegna del rispetto, della generosità, vissuti in un "qui ed ora" quasi sacro.

Quando ho appreso che esistono alcuni libri che spiegano come ricreare la "hygge" a casa propria e che è diventato un metodo per raggiungere la felicità, ho riflettuto su quanto di questo spirito regni già in ogni persona, in modo universale.
​
Mi sono detta che adesso, come non mai, il concetto di scelta è la chiave: in assenza di un clima che costringe a trascorrere molto tempo al chiuso (come avviene in Scandinavia), bisogna imparare a scegliere cosa davvero può farci bene.

Prendere tempo per dedicarsi agli affetti, cucinare quello che piace, lasciare spandere per casa i profumi amati, valorizzare i piccoli piaceri e circondarsi di persone care:  sono tutti esempi di pratiche che scaldano il cuore e che migliorano la vita, nel momento in cui si scelgono.

Dunque la differenza sta nella capacità di accorgersi che cosa fa sorridere, creare l'apertura attraverso cui lasciarlo passare e riproporsi di accoglierlo ogni giorno.

Mi sono anche chiesta in quale misura accrescere questo spirito potrebbe aiutare ad affrontare meglio le difficoltà della vita.

La "hygge" può aiutare, certo. Ecco come:
  • imparando a staccare dai problemi per immergersi nel calore domestico e nel relax di piccole, belle abitudini
  • coltivando le relazioni con gli altri, perchè come ho ripetuto più e più volte da soli non si può fare tutto, ma è anche vero che mantenere vivi gli affetti è un impegno che richiede serietà.
  • guardando, e vedendo, le piccole cose, come punto di partenza per rigenerarsi e riflettere.
  • stabilendo un contatto con la natura e facendo il pieno di bellezza attraverso momenti all'aria aperta.

Io credo che creare un quotidianità che renda sereni, nella quale rifugiarsi e ricaricarsi, non sia affatto un compito che richieda la lettura di un libro.
Lo so che sembra la scoperta dell'acqua calda, ma un po' non lo è, perchè su questi manuali le persone si tuffano, neanche fosse il Sacro Graal.
Ed ecco che dopo poco si trasformano, da semplici e interessanti guide, in modelli di vita perfetti e inarrivabili, frustranti oserei dire.
Quello che invito a leggere, con molta sincerità e attenzione, sono i propri desideri e i motivi per cui non ci si concede di realizzarli, ad esempio.
Oppure i motivi per cui si ha paura di prendersi del tempo per guarire le ferite, senza preoccuparsi troppo di correre o di ciò che penseranno gli altri.
Sono tutte cose che si possono e si devono scegliere, allora che "hygge" sia, senza candele nè coperte.

Dimmi: qual è stata, finora, la scelta quotidiana che ti ha reso e ti rende più felice?







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Ritrovare la strada di casa

18/4/2016

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La casa è lo spazio in cui relazioni, riti quotidiani ed emotività si forgiano e vanno a riempire un bagaglio importantissimo per tutta la vita.
La casa accompagna dall'infanzia alla vecchiaia il ciclo di vita di individui e famiglie, cambia con essi attraverso traslochi o trasformazioni nel corso del tempo: ogni casa che hai abitato è un luogo del cuore, a partire da quella di nascita, e ogni mutamento che la riguarda ha un forte impatto emotivo nella tua vita.
Abitare in una nuova casa

Una frase trovata in rete, che mi ha colpito molto, definisce il trasloco "inventario della vita".
In effetti descrive bene l'esperienza faticosa di passare in rassegna e inscatolare oggetti fisici e affettivi, consapevoli che presto bisognerà eliminarli o portarli in un'altra casa.
Il trasloco è un evento che necessita di tempo per essere "digerito": attraversare tutte le sue fasi e fare amicizia con la nuova casa è molto importante. 
Ti propongo alcuni spunti per prendere confidenza più in fretta:
  1.  Crea dei rituali nuovi per stare bene, da subito. Ad esempio, individua un angolo della casa nuova che ti ispiri e prenditi cura del tuo relax, leggi, ascolta musica, fai meditazione ecc.: utilizza questo piccolo spazio, dedicandoti almeno mezz'ora al giorno. Se hai dei bambini, puoi proporre loro la stessa cosa e allestire un angolo speciale in cameretta, dove potranno entrare e trovare solo i libri e i giochi preferiti, insieme ad alcune piccole sorprese (una piantina che cresce, materiali insoliti per creare e disegnare, musica da ascoltare, decidi tu).
  2. Accogli gli amici, crea un'atmosfera distesa e cucina quello che vi piace di più. Ti senti in imbarazzo perchè non hai ancora tirato fuori i piatti "belli" dagli scatoloni? Supera questo timore, rinuncia alla perfezione e apri la porta di casa agli ospiti: i piatti di carta andranno benissimo.
  3. Impara a conoscere la tua casa di notte. Lei ha un suo respiro, suoi rumori e suoi profumi, angoli e distanze da misurare: assapora tutte queste cose al buio, mettiti in ascolto e impara a muoverti con sempre maggior sicurezza tra le varie stanze, respirando lentamente e profondamente ( per sapere quanto è importante imparare a respirare correttamente, leggi questo interessante articolo)

Ritrovarla, dopo un cambiamento.

Abbiamo detto che la casa cambia insieme a chi ci abita: verissimo, dopo un evento trasformativo (come una nascita, l'uscita di casa di un figlio, una convivenza) o doloroso (come un lutto o una separazione) diventa necessario pensare a una riorganizzazione degli spazi.
Per quanto l'indirizzo rimanga lo stesso, questa esperienza risulta faticosa a livello emotivo e assume sfumature diverse, in base all' età di una persona e alla situazione specifica.

Cosa è meglio fare per sentirsi di nuovo a casa propria, anche dopo un cambiamento importante che obbliga ad aprire cassetti, spostare armadi e fare i conti con ricordi vecchi e nuovi?
Vediamo alcuni accorgimenti che puoi adottare:
  1. Liberati di alcuni oggetti e tieni quelli che ti fanno stare meglio. Molto spesso l'indecisione o l'incapacità di eliminare hanno alla base una lealtà profonda verso l'oggetto in questione, poichè legato a una relazione, a un'esperienza importante o a una forte emozione che hai l'impressione di "tradire". Sei sicuro che tenere questo oggetto a tutti i costi ti faccia stare bene? Valuta la possibilità di regalarlo a qualcuno:  vivrà in un'altra casa, e lo lascerai andare senza sentirti troppo in colpa.
  2. Chiedi e ricevi vicinanza. Puoi organizzare un tè con amiche, amici o familiari in cui condividere ricordi, mostrare foto e oggetti emersi durante il riordino degli spazi. In caso di eventi dolorosi, non aver paura a chiedere un po' di vicinanza: questo ritrovo può essere un'occasione di scambio in cui non solo racconterai, ma ascolterai ciò che gli altri ricordano di te o pensano della tua situazione, le loro impressioni e suggerimenti.
  3. Tieni un diario, in cui racconti quello che sta accadendo e come ti senti. Ogni giorno puoi annotare piccoli mutamenti su come riprendi i contatti con la tua casa: è un luogo accogliente e sicuro per te nonostante il cambiamento? La vedi come un posto ostile ed estraneo ora che lo scenario è cambiato? Le possibilità sono tante, ma scrivere ti aiuterà a sciogliere i nodi e a dare voce alla parte più profonda di te.

Il rinnovamento, l'essere proiettati in una nuova vita sono cose che in teoria piacciono e nella pratica spaventano: la paura è utile perchè rende prudenti, ma a volte nasconde le meraviglie di un'opportunità.
Fidati della tua capacità nel ritrovare la strada di casa, ogni piccolo passo sarà utile per renderla amica tua e il tempo, anche se non sembra, è un buon amico anche lui.

​Conosci La tua casa sei Tu? E' un servizio che aiuta le persone a sentirsi meglio a casa propria, dal punto di vista psicologico e pratico. Lo abbiamo progettato io e Marilina Di Cataldo, professional organizer: scopri di cosa si tratta qui.
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    Autore

    Chiara Caiazzo

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