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Se senti bussare è lei: la gentilezza.

9/4/2015

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La parola "gentilezza" ha un bel suono, e qualunque significato le si dia ne esce sempre qualcosa di positivo.
Sono contenta  quando capisco che chi me ne parla non si riferisce solo alle buone maniere e all‘educazione, ma a un insieme di caratteristiche che, tutte insieme, appartengono a chi si pone in modo delicato e costruttivo nei confronti del mondo.

Alla gentilezza ci penso spesso perchè la vedo come un superpotere, in grado di salvare la vita delle persone e prezioso più che mai di questi tempi: una mano tesa quando la montagna di guai è troppo difficile da scalare, un sorriso bionico che intercetta la rabbia e il dolore e li trasforma all’ istante, un tocco che permette di scambiarsi i panni con un‘altra persona e sentirsi esattamente come lei, così da sospendere per un po' giudizi e pareri di ogni tipo.

Nel momento in cui ho iniziato a rifletterci, mi sono anche chiesta perchè, spesso, si riesca a essere molto più gentili con gli altri che non con noi stessi: ogni volta che mi trovo di fronte una persona che si fustiga per come ha affrontato questa o quella situazione, per ciò che avrebbe dovuto fare e non ha fatto, per le scelte sbagliate che crede di aver compiuto, provo un grande dispiacere per lei e il modo in cui si sta trattando.

Le difficoltà della vita arrivano spesso senza bussare, non chiedono il permesso e ci si deve inventare qualcosa per gestirle e fare in modo che cambino aria presto: ogni gesto, ogni scelta è funzionale alla sopravvivenza in quel momento, compierli non è affatto una passeggiata, la forza che impieghiamo non è merito di nessun altro a parte te.

Perchè non provi a essere più gentile e a concentrarti su ciò che di bello hai fatto per superare i problemi, sull’ energia che ti serve per vivere il presente?

Aprire la porta alla gentilezza (lei bussa, eccome!), permetterle di entrare è un regalo che è giusto concedersi, presto o tardi: significa ringraziare la vita (e noi stessi) per ciò che siamo, per le esperienze fatte e comprendere che se quelle difficoltà sono ora alle nostre spalle è perchè ieri abbiamo fatto tutto il possibile per superarle. 

Oggi, grazie a queste vicende, sarai anche più consapevole di ciò che desideri e di ciò che ti fa stare meglio, quindi ti meriti un regalo così prezioso.


Ecco 5 suggerimenti per essere gentile con te:

  • Lascia andare il più possibile pensieri e giudizi sul tuo modo di reagire ai problemi, non rimuginare sui momenti del passato in cui avresti dovuto dire, fare ecc.
  • Ricordati che non esistono regole o manuali da seguire nelle difficoltà, tu hai fatto tutto ciò che ti era possibile in quel preciso momento della tua vita.
  • Ogni piccolo gesto capace di rendere più piacevole e serena la tua quotidianità significa gentilezza verso di te: parti dal più semplice, ad esempio fermati e riposati quando il tuo senso del dovere ti dice "assolutamente no!".
  • Accetta e rispetta i tuoi limiti: se per qualcuno questo vuol dire non "stare al passo", per te significa una strada precisa su cui procedere e un paesaggio che conosci bene e che hai imparato ad ammirare e amare nel tempo.
  • Le persone intorno a te trarranno beneficio da questo nuovo atteggiamento, non preoccuparti di ciò che potranno dire all’inizio, coltiva questa importante risorsa anche per il bene loro.  La gentilezza è contagiosa, per fortuna.


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    Autore

    Chiara Caiazzo

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