L’attesa è una stanza accogliente, di un bel bianco che colpisce ma non abbaglia: ci sono piccole luci sulle pareti e sul soffitto, messe lì come stelle, e poi divani colorati e spaziosi sui quali ci si può accomodare e rimanere per ore, giorni, per tutto il tempo che serve.
Qui ci si arriva più volte nel corso della vita, per un naturale ”punto della situazione”, per piccoli intoppi quotidiani o perché il percorso affrontato è pieno di ostacoli e faticoso.
Succede questo: le persone entrano incuriosite, si accomodano sul divano, si guardano intorno e sembrano anche contente di essere qui, ma dopo poco la maggior parte inizia ad agitarsi, a preoccuparsi e a guardare con insistenza la porta, cercando una via di fuga: insomma, alla fine quello che fanno è scappare, perché di fatto alle persone aspettare non piace proprio per niente.
Qui ci si arriva più volte nel corso della vita, per un naturale ”punto della situazione”, per piccoli intoppi quotidiani o perché il percorso affrontato è pieno di ostacoli e faticoso.
Succede questo: le persone entrano incuriosite, si accomodano sul divano, si guardano intorno e sembrano anche contente di essere qui, ma dopo poco la maggior parte inizia ad agitarsi, a preoccuparsi e a guardare con insistenza la porta, cercando una via di fuga: insomma, alla fine quello che fanno è scappare, perché di fatto alle persone aspettare non piace proprio per niente.